Musica ed emozioni. Recensione di Music and Emotion, numero monografico della rivista «Music Analysis», a cura di Michael Spitzer, 29/1-2-3 (2010) Visualizza ingrandito

Musica ed emozioni. Recensione di Music and Emotion, numero monografico della rivista «Music Analysis», a cura di Michael Spitzer, 29/1-2-3 (2010)

Autore Mario Baroni, Luca Marconi, Susanna Pasticci
Collana Rivista di Analisi e Teoria Musicale
Dimensioni 17×24, pp. 140
Anno 2012
ISBN 9788870967241

La lettura del volume monografico Music and Emotion pubblicato dalla rivista «Music Analysis» nel 2010 è risultata particolarmente stimolante per alcuni membri del comitato scientifico della «Rivista di Analisi e Teoria Musicale», che hanno invitato i tre autori dell’articolo a preparare una recensione. La ricchezza di idee, approcci e prospettive metodologiche proposte in questo volume ha tuttavia indotto i tre autori a scrivere un vero e proprio saggio: in cui si rende conto dei contenuti del volume recensito, e li si discute in prospettiva critica; ma in cui si propone anche una riflessione sulle possibili declinazioni del concetto di emozione in musica, e una discussione più approfondita di alcuni importanti nodi teorici e terminologici. Il saggio si articola in cinque parti: dopo una sintetica descrizione dei contenuti di Music and Emotion, la seconda parte propone una ricognizione dei diversi significati che il concetto di emozione viene ad assumere all’interno dei vari contributi, mentre la terza ricostruisce una panoramica delle possibili sfaccettature dell’idea di emozione applicata alla musica. Nella quarta parte Luca Marconi prende in esame le relazioni fra l’analisi musicale e lo studio delle emozioni, sottolineando la necessità di un approccio aperto all’integrazione di varie prospettive metodologiche. L’ultima parte, di Mario Baroni, discute il concetto di emozione “percepita all’interno del testo musicale” applicandolo all’ascolto della musica di tradizione classica europea: un genere di musica che sollecita un’esperienza emozionale complessa e ben diversa dalle cosiddette “emozioni di base” della vita quotidiana, che costituiscono invece il principale oggetto di studio della psicologia della musica.