Drammi e oratori nella corrispondenza di Francesco de Lemene con il cardinale Pietro Ottoboni

Il poeta Francesco de Lemene (1634-1704), nato e vissuto a Lodi, godette di una notevole reputazione nelle corti e nelle accademie italiane del suo tempo per la sua erudizione e la sua produzione poetica. In campo storico-musicale de Lemene ha da tempo consolidato una discreta notorietà, come autore di versi per musica, quali drammi, oratori, cantate e serenate. L’articolo, dopo aver richiamato le relazioni tra de Lemene e alcune importanti figure di mecenati della Roma del tardo Seicento, come Cristina di Svezia e Livio Odescalchi, presenta l’inedita corrispondenza intercorsa tra il poeta e il cardinale Pietro Ottoboni negli anni 1694–1698. Tale corrispondenza è incentrata sulla composizione di testi per musica, in particolare d’oratorio. A de Lemene, infatti, nel 1694 il cardinale commissionò l’oratorio il Giacobbe al fonte. Qualche anno dopo Ottoboni sottopose al giudizio del letterato il libretto del suo oratorio Per la nascita del Redentore, poi eseguito a Roma nel 1698. Il Giacobbe al fonte, tuttavia, non fu mai eseguito a Roma, ma solo più tardi, nel 1700, alla corte del duca Ferdinando Carlo Gonzaga a Mantova, dove un altro oratorio di de Lemene, Santa Cecilia, era stato eseguito nel 1698. Nell’ultimo paragrafo, l’articolo offre anche alcune osservazioni sui problemi di poetica e di prassi drammaturgica delle «azioni sacre».