Del sonar “alla frascata”. Contesti e modalità d’uso del violino popolare nelle valli alpine fra XVII e XVIII secolo Visualizza ingrandito

Del sonar “alla frascata”. Contesti e modalità d’uso del violino popolare nelle valli alpine fra XVII e XVIII secolo

Autore Antonio Carlini
Collana per archi
Dimensioni 17×24, pp. 148
Anno 2011
ISBN 9788870966282

PDF Torrossa

Dalla nascita, verso la metà del 1500, sino all’inizio del 1800, il violino domina da vero principe le manifestazioni musicali del popolo, sia nel mondo contadino e pastorale che in quello artigianale e manifatturiero. Attraverso la lettura di un insieme composito di carte d’archivio viene qui ricostruita la storia di tre microaree agricole (Val di Fassa, Valsugana, Val Lagarina) oggi appartenenti alla provincia di Trento. Prende così forma concreta un ambiente culturale la cui esistenza era stata solo enunciata dai teorici dello strumento (Francesco Rognoni, in primis). I documenti superstiti restituiscono un’intensità di pratiche festive (matrimoni, serenate, carnevali, filò), ambienti (stalle, osterie, aie, prati), un numero di musicisti, una vita notturna e associativa insospettabili e finalizzate soprattutto alla pratica del ballo. Una tradizione musicale orale che non ha lasciato testimonianze notate, dove il violino agiva unito a un basso, affiancato da una viola, da un secondo violino, da una chitarra o da una zitara. Tale pratica strumentale aveva anche un risvolto economico, garantendo ai musicisti sensibili guadagni. Esemplare in questo senso è l’esperienza dei musicisti fassani che, riuniti in compagnie di tre elementi, d’inverno percorrevano i paesi dell’intera Europa centrale.