Il pensiero della variazione nelle Variations on a Recitativefor Organ op. 40 di Arnold Schönberg Visualizza ingrandito

Il pensiero della variazione nelle Variations on a Recitativefor Organ op. 40 di Arnold Schönberg

Autore Mauro Mastropasqua
Curatela Susanna Pasticci
Collana Rivista di Analisi e Teoria Musicale
Dimensioni 17×24, pp. 294
Anno 2014
ISBN 9788870968064

Composte nel 1941-42, le Variazioni op. 40 sono l’unico pezzo organistico pubblicato da Schönberg, e appartengono al periodo del suo cosiddetto “ritorno” a strutture tonalmente orientate. Il pezzo esprime, infatti, una tonalità sospesa polarizzata su Re (prevalentemente in minore). Al ciclo seguono una Cadenza e una sezione fugata; poiché ogni variazione è intessuta del tema (Recitativo), l’insieme potrebbe essere definito “Passacaglia e Fuga”. Tratto distintivo dell’opera è una realizzazione estremamente intricata sia dei “motivi della variazione” che delle strategie di elaborazione, anche rispetto allo standard schönberghiano degli anni 1906-08; nondimeno, il loro grado di evidenza oggettiva è ragguardevole. Se, contemplando il suo aspetto armonico, potremmo considerare il pezzo come se fosse stato composto in quegli anni, lo stesso non si può dire rispetto alla tecnica di variazione evolutiva. Benché non dodecafonico, per alcuni aspetti il pezzo mostra tracce di procedure seriali. Come altrove nell’opera di Schönberg, l’arte della variazione – qui rappresentata da una passacaglia – diventa un terreno fertile per ulteriori sperimentazioni.