Fra liuti e libri. I Garsi, liutisti parmigiani fra tardo Cinquecento e primo Seicento. Nuove acquisizioni
Autore | Federica Dallasta |
Collana | Recercare - Rivista per lo studio e la pratica della musica antica - Journal for the study and practice of early music |
Dimensioni | 17×24, pp. 286 |
Anno | 2012 |
ISBN | 9788870966817 |
Una serie di atti notarili recentemente esaminata ha permesso di gettare nuova luce sulla biografia di Santino Garsi, dei suoi figli Donnino e Ascanio, e del nipote Santino junior, liutisti attivi fra il sedicesimo e il diciassettesimo secolo a Parma, alla corte di Ranuccio I Farnese e nel collegio gesuitico dei Nobili. I documenti reperiti mostrano che i Garsi appartenevano a un ambiente sociale elevato, quale quello dei ricchi mercanti, e offrono preziose informazioni sugli strumenti in loro possesso (liuti, chitarre, tiorbe e chitarroni); sui tipi di corde da loro utilizzate, di budello o rivestite d’argento, talora fabbricate a Parma o fatte venire da Roma; sui liutai a cui si rivolgevano, come gli Smitti di Parma; sui loro allievi, quali i paggi di corte, i privati benestanti o gli studenti del collegio dei Nobili; sulle intavolature e le musiche da loro possedute, fra cui numerose stampe di autori italiani e stranieri; sul grado d’istruzione raggiunto, ricostruibile in base ai libri in loro possesso, tutti in volgare, come romanzi e novelle, vite dei santi, ammaestramenti spirituali, testi scolastici, manuali per la vita quotidiana, raccolte di burle e facezie; sulla loro abitazione (ubicata nella «vicinìa» di San Nicolò, nei pressi della cattedrale), e del mobilio di pregio con cui era arredata; sul loro abbigliamento, consono ad ambienti socialmente elevati; sui guadagni che traevano dall’attività musicale; sull’istruzione, sia letteraria sia musicale, dei figli.