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Il caso della princesse des Ursins a Roma (1675–1701) tra separatezza e integrazione culturale

Autore Anne-Madeleine Goulet
Collana Recercare - Rivista per lo studio e la pratica della musica antica - Journal for the study and practice of early music
Dimensioni 17×24, pp. 286
Anno 2012
ISBN 9788870966817

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Quando nel 1675 Marie-Anne de La Trémoille sposò a Roma il principe Flavio Orsini, noto per le sue simpatie filofrancesi, aveva già sperimentato l’esilio sia in Spagna che in Italia. Oltre al francese, parlava quindi correntemente lo spagnolo e l’italiano. Godeva di numerose protezioni a Parigi, a Madrid e a Roma su cui intendeva far leva per consolidare la propria posizione. Sfruttò il varco aperto nell’Urbe alcuni anni prima da Maria Mancini che aveva alimentato le cronache romane ostentando un «vivere alla francese» in forte contrasto con i costumi della città. Marie-Anne de La Trémoille, che aveva ereditato dalla madre la tradizione di Madame de Rambouillet, dell’Hôtel d’Albret e di quello di Richelieu, introdusse nel suo appartamento di palazzo Pasquino — di proprietà degli Orsini e posto nel lato meridionale di piazza Navona — l’arte della conversazione alla francese. Dalla corrispondenza che Marie-Anne de La Trémoille, poi conosciuta come la Princess des Ursins, produsse durante i suoi frequenti viaggi tra Parigi e Roma, che non si interruppero dopo le nozze, affiora costantemente il paragone tra le due città, sia nel campo della moda, sia in quello delle pratiche della vita sociale e della musica. Volendo mettere in luce i transfer culturali in atto tra le due città grazie all’analisi dei gusti della nobildonna, emerge con evidenza che, se da un lato Marie-Anne cercava di distinguersi dalle donne romane attraverso ad esempio il vestiario o il comportamento, dall’altro sceglieva senza riserve la musica italiana, impiegando musicisti romani e scegliendo opere romane e veneziane per i concerti privati. Questo saggio trae origine dalla consultazione di due fondi d’archivio: il fondo Orsini presso l’Archivio Storico Capitolino e il fondo Lante della Rovere presso l’Archivio di Stato di Roma, al cui interno è conservato il corpus epistolare prodotto da Marie-Anne de La Trémoille durante il periodo precedente alla sua partenza per la Spagna, in particolare le lettere da lei scritte al marito fino alla morte di quest’ultimo avvenuta nel 1698, e quelle indirizzate alla sorella minore, Louise-Angélique de la Trémoille, che nel 1683 aveva sposato Antonio Lante della Rovere. Il saggio presenta numerose lettere inedite della Princesse des Ursins, che vanno ad incrementare quelle già conosciute, conservate nel fondo Orsini e nel fondo Lante.