La collezione di strumenti musicali e la prassi strumentale nel Sacro convento di San Francesco ad Assisi durante il Seicento Visualizza ingrandito

La collezione di strumenti musicali e la prassi strumentale nel Sacro convento di San Francesco ad Assisi durante il Seicento

Autore Laura Pontecorvo
Collana Recercare - Rivista per lo studio e la pratica della musica antica - Journal for the study and practice of early music
Dimensioni 17×24, pp. 230
Anno 2013
ISBN 9788870967319

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La biblioteca del Sacro convento di San Francesco ad Assisi conserva una piccola collezione di rilevante interesse storico, formata di sette strumenti a fiato in legno databili tra la seconda metà del Cinquecento e la fine del Seicento. Si tratta di una dulciana, un traversiere, un flauto dolce basso e quattro cornetti. Nessuno degli studiosi che, dai primi anni Ottanta del Novecento, ha dato conto dell’esistenza di questi strumenti, si era occupato di approfondire la questione della loro origine e della loro storia. Il presente contributo getta nuova luce sulla provenienza di questa singolare raccolta fornendone un riscontro oggettivo attraverso un’inedita documentazione d’archivio. In un registro delle spese giornaliere dell’inizio del Settecento è stato rinvenuta la documentazione della donazione effettuata in punto di morte da parte dell’abate Francesco Maria Rivi di Foligno al Sacro Convento. Nella lunga lista di strumenti a fiato donati si possono trovare tutti gli strumenti attualmente conservati oltre ad altri al momento dispersi. Il materiale reperito e qui presentato apporta inoltre nuovi elementi di conoscenza sulla presenza di strumenti musicali fra 1620 e 1720 circa all’interno del Sacro convento di Assisi, permettendo di avanzare alcune ipotesi sul loro impiego nelle attività musicali della comunità francescana. L’articolo intende centrare l’attenzione sulla presenza e sul possibile ruolo di tutti gli strumenti, ad eccezione dell’organo, documentati nei registri dell’archivio, evidenziando alcune peculiarità di questo specifico contesto in rapporto con altre cappelle musicali dell’epoca. Particolare attenzione viene posta sui musicisti coinvolti nella prassi ordinaria del Sacro convento, escludendo quelli chiamati in occasione delle feste maggiori. La notevole varietà timbrica degli strumenti musicali utilizzati nell’arco dell’intero secolo, insieme alla constatazione della presenza stabile di strumenti a fiato anche successivamente al 1640 — momento in cui quelli ad arco assumeranno un ruolo centrale nella prassi esecutiva —, sono aspetti molto significativi che si ricollegano idealmente alla collezione attualmente conservata.