Recercare XXX Visualizza ingrandito

Giuseppe Maria Tanfani, compositore e violinista del Settecento fiorentino e inventore del violino tetrarmonico

Autore Bettina Hoffmann
Collana Recercare - Rivista per lo studio e la pratica della musica antica - Journal for the study and practice of early music
N. XXX/1-2 2018
Dimensioni 17×24, pp. 250 (201-226)
Anno 2018
ISBN 9788870969900

La figura del musicista fiorentino Giuseppe Maria Tanfani (1689–1771) è rimasta finora misconosciuta agli studiosi per una banale svista nel catalogo della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, in cui il suo cognome venne trasformato in Fanfani. La correzione dell’errore ortografico permette ora di rintracciare finalmente una buona quantità di notizie in documenti d’archivio, lettere e articoli di giornali dell’epoca, utili a comporre un ritratto sfaccettato di questo musicista. Da questa documentazione apprendiamo che Giuseppe Maria Tanfani visse per tutta la vita a Firenze, dove fu aiutante di camera di Gian Gastone de’ Medici e musicien de la chambre al tempo dei Lorena. Violinista apprezzato in patria e all’estero, fu attivo nelle maggiori istituzioni ecclesiastiche e teatrali fiorentine (è menzionato anche come primo violino dell’orchestra nella prima esecuzione della Ginevra principessa di Scozia di Antonio Vivaldi al teatro della Pergola nel carnevale 1736). Tanfani godette della stima di Quantz, Pisendel e altri viaggiatori che poterono ascoltarlo a Firenze. Compose alcune gradevoli sonate per violino e basso continuo, di cui l’articolo offre il catalogo completo; fu anche liutaio dotato di spirito innovatore e sperimentatore. Con il suo «violino tetrarmonico», di cui resta una particolareggiata descrizione pubblicata dopo la sua morte (trascritta in appendice all’articolo), volle perfezionare il violino, dotandolo di una quinta corda grave, di corde di risonanza che rispondessero a tutta la gamma cromatica, e specialmente di un meccanismo che permetteva al suonatore di comandare col mento — quindi senza smettere di suonare — una sordina che conferiva al violino quattro diverse sonorità. Sebbene questa sua curiosa invenzione sia rimasta inapplicata — fatto non raro al suo tempo — Tanfani può essere considerato un emblematico rappresentante del rinnovato sperimentalismo con cui i musicisti di quello scorcio del Settecento esprimevano piena fiducia nel progresso della loro arte.

Bettina Hoffmann è docente al Conservatorio di Vicenza e alla Scuola di Musica di Fiesole. Svolge un’intensa attività come violista da gamba, violoncellista e musicologa. Come solista e con il suo ensemble Modo Antiquo ha dato concerti nei maggiori festival e teatri europei. La sua produzione discografica comprende più di settanta CD per Deutsche Grammophon, Brilliant Classics, Tactus, Naïve, Amadeus ed altre etichette. È autrice del Catalogo della musica solistica e cameristica per viola da gamba (2001) e del volume La viola da gamba (2010), tradotto anche in tedesco (2013) e in inglese (2018). Alla storia dei suoi strumenti ha dedicato inoltre articoli ed edizioni critiche. Di recente ha curato l’edizione in facsimile con commento e traduzione inglese dell’unico trattato tedesco sulla viola da gamba finora conosciuto: Instruction oder eine Anweisung auff der Violadigamba, ca. 1730 (2014). Sta preparando una monografia sugli strumenti ad arco gravi nella musica di Antonio Vivaldi.
bettinahoffmann@modoantiquo.com


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