Memory of the past and perception of sound in the Renaissance:  the Aristotelian perspective Visualizza ingrandito

Antonio Grimani «musico galileiano» tra Venezia e Roma

Autore Paolo Alberto Rismondo
Collana Recercare - Rivista per lo studio e la pratica della musica antica - Journal for the study and practice of early music
N. XXXI/1-2 2019
Dimensioni 17×24, pp. 230
Anno 2020
ISBN 9788855430319

Il cantante Antonio Grimani fu un tipico esempio di ‘musico privato’: venne allevato dalla nobile famiglia veneziana dei Grimani (del ramo risiedente nel distretto di Santa Maria Formosa), nel loro fastoso palazzo, assieme al giovane rampollo Giovanni che poi lo beneficherà nel testamento. Documenti veneziani lo dicono nato da genitori turchi. Tramite l’influente e ricca famiglia che lo accolse poté entrare in contatto con il noto prelato e letterato fiorentino Giovanni (Battista) Ciampoli, che lo prese a suo servizio, adoperandolo tra l’altro per ravvivare i suoi conviti, descritti nelle lettere inviate dal prelato a Galileo Galilei, ed ai quali prendevano parte, oltre allo scienziato, notevoli personalità dell’ambiente curiale romano. A Venezia Grimani fu cantore della cappella di San Marco, e cantò pure nelle feste annualmente tenute presso la Scuola Grande di San Rocco, ed in alcune tra le prime opere rappresentate nei teatri veneziani. Fuori della città lagunare, il cantante, protetto da Giovanni Ciampoli, prese parte ai celebri festeggiamenti organizzati dalla corte di Parma del 1628, con la direzione musicale di Monteverdi, che lo aveva in grande stima. In una lettera scritta in quell’occasione, Ciampoli incoraggiava affettuosamente un giovane cantante suo protegé, quasi certamente da identificare con Grimani. Più tardi il cantante Grimani interpretò il ruolo principale nell’Ermiona, un’opera-torneo data a Padova nel 1636. Alcune lettere di Ciampoli rivelano che il cantante viaggiava tra Venezia, Roma e alcune località delle Marche, dove il prelato era stato inviato come governatore, per allontanarlo da Roma, avendo perso il favore del pontefice nel 1632. Tra il terzo e il quarto decennio del Seicento, quando era nel pieno delle sue capacità, Grimani fu tra i protagonisti del processo di trasmissione di alcuni ruoli tipici dell’opera romana nei circoli musicali veneziani. L’ultima sua attività documentata è la partecipazione al Giasone di Cavalli (1649) nel ruolo della vecchia Delfa; ciò fa sospettare che le sue capacità vocali fossero assai diminuite. Grimani visse a Venezia fino alla morte avvenuta nel 1665.

Paolo Alberto Rismondo ha conseguito i diplomi in Musica corale e direzione di coro (1988) e in Composizione (1992), rispettivamente presso i conservatori di Ferrara e Padova, e la laurea in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo (1991) presso l’Università di Bologna, con una tesi sul musicista veneziano Francesco Sponga detto Usper. Oggetti delle sue ricerche sono la musica veneziana e i musicisti nel periodo tra tardo Cinquecento al Seicento, riguardo ai quali ha pubblicato numerosi articoli e diverse voci per il Dizionario Biografico degli Italiani. È autore della monografia Pietro Francesco Caletti Bruni detto il Cavalli: tappe per una biografia (2009), e ha curato le edizioni moderne della raccolte Sacra corona, Venice, 1656 (2015) e Arie a voce sola de diversi auttori (2018).
prismondo@aliceposta.it

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