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Rossini e il Romanticismo: i termini di un rapporto privilegiato
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| Author | Lorenzo Santoro |
| Editor | Camillo Faverzani |
| Series | Sediziose voci. Studi sul melodramma |
| Nr. | 7 |
| Size | 17×24, pp. XXV+462 |
| Year | 2018 |
| ISBN | 9788870969429 |
La musique de Rossini rencontra aussitôt un public passionné et enthousiaste, mais également tant d’opposants qui critiquaient son dramatisme limité et son impossibilité d’être représentative du Romantisme. Sa diffusion au XIXe siècle ne peut être comprise si l’on ne considère pas les nationalismes et les mouvements de libération nationale qui, en Allemagne et en Italie, ont vu dans l’opéra rossinien le symbole de la Restauration. Il faut entendre les termes du Romantisme de Rossini dans un sens nouveau et plus ouvert, en prenant en compte les nouvelles frontières, le nouveau débat critique sur le Romantisme, et en délimitant les contours de la politique culturelle nationaliste ; elle a essayé d’éloigner l’élément populaire de l’opéra bouffe de l’engagement politique dans un sens cultivé, connoté dans un contexte centré sur un milieu citadin et traversé par une rhétorique visant à contrôler les passions.
La musica di Rossini guadagnò subito appassionati ed entusiasti ascoltatori, come altrettanti detrattori, che ne presumevano la scarsa drammaticità e l’incapacità di essere rappresentativa del Romanticismo. La sua diffusione nell’800 non può essere compresa senza considerare i nazionalismi e i movimenti di liberazione nazionale che, in Germania e in Italia, osteggiarono l’opera rossiniana, simbolo e paradigma della Restaurazione. I termini del Romanticismo di Rossini devono essere intesi in senso nuovo e più aperto, tenendo conto delle nuove frontiere, della nuova discussione critica sul Romanticismo, e individuando i contorni della politica culturale nazionalista, che ha tentato di rimuovere l’elemento popolare dell’opera buffa dall’alveo dell’impegno politico inteso in senso colto, connotato in un contesto incentrato sull’ambito cittadino e innervato di una retorica volta al controllo delle passioni.
La musica di Rossini guadagnò subito appassionati ed entusiasti ascoltatori, come altrettanti detrattori, che ne presumevano la scarsa drammaticità e l’incapacità di essere rappresentativa del Romanticismo. La sua diffusione nell’800 non può essere compresa senza considerare i nazionalismi e i movimenti di liberazione nazionale che, in Germania e in Italia, osteggiarono l’opera rossiniana, simbolo e paradigma della Restaurazione. I termini del Romanticismo di Rossini devono essere intesi in senso nuovo e più aperto, tenendo conto delle nuove frontiere, della nuova discussione critica sul Romanticismo, e individuando i contorni della politica culturale nazionalista, che ha tentato di rimuovere l’elemento popolare dell’opera buffa dall’alveo dell’impegno politico inteso in senso colto, connotato in un contesto incentrato sull’ambito cittadino e innervato di una retorica volta al controllo delle passioni.