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Musica dagli Statuti della Confraternita di S. Maria della Morte di Bologna: «letanie, laude et altre oratione cum canto digando»

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Autore Gioia Filocamo
Collana Recercare - Rivista per lo studio e la pratica della musica antica - Journal for the study and practice of early music
N. XXX/1-2 2018
Dimensioni 17×24, pp. 250 (15-31)
Anno 2018
ISBN 9788870969900

The art of executing well — per citare il titolo evocativo di un bel libro curato dallo storico canadese Nicholas Terpstra — in auge a Bologna tra i secoli quindicesimo e sedicesimo prevedeva anche l’utilizzo di un interessante corpus di 211 laude. I testi poetici sono irregolarmente distribuiti in dodici codici redatti tra la fine del Trecento e la prima metà del Quattrocento per la locale Confraternita dei Battuti di Santa Maria della Morte, il più ricco dei quali (MS 157 della Biblioteca Universitaria di Bologna, silloge dalla spiccata fisionomia emiliano-bolognese) ospita ben 106 laude. La modalità esecutiva dell’ingente corpus non viene, stranamente, mai chiarita in nessuno dei libri che contengono i testi poetici, ma le occasioni d’uso sono esposte negli Statuti più antichi della confraternita recentemente venuti alla luce: quelli del 1393 ca. e quelli del 1522. L’esecuzione collettiva delle laude veniva autorizzata dal Priore in alcuni momenti privati e pubblici della vita confraternale, incluso l’accompagnamento al patibolo dei prigionieri condannati a morte. La cura spirituale e materiale delle ultime ore dei morituri per giustizia costituì infatti la peculiare attività della confraternita bolognese, che per prima al mondo si prefisse di pacificare le anime terrorizzate dei condannati con un’accurata e sistematica attività.

Gioia Filocamo insegna Poesia per musica e Drammaturgia musicale all’Istituto superiore di Studi musicali di Terni, e Musica e società in età medievale e rinascimentale all’Università di Parma, e Paleografia musicale all’Università di Bologna. Dopo il dottorato in Filologia musicale (Università di Pavia-Cremona, 2001) ha vinto varie borse post-dottorato (Università di Bologna, Newberry Library di Chicago, Herzog August Bibliothek di Wolfenbüttel), e una scholarship al St John’s College di Cambridge. Nel 2015 ha conseguito anche il dottorato di ricerca in Storia moderna all’Università di Bologna. Nel 2001 ha organizzato a Spoleto la prima Medieval and Renaissance Music Conference tenuta fuori dal Regno Unito. Tra le sue più importanti pubblicazioni, l’edizione critica dell’antologia musicale primocinquecentesca Florence, BNC, Panciatichi MS 27: Text and Context (2010), e la co-curatela della Festschrift in onore di Bonnie Blackburn Uno gentile et subtile ingenio (2009). Ha pubblicato articoli su vari aspetti della vita musicale italiana fra quindicesimo e diciassettesimo secolo.

gioia.filocamo@tiscali.it


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