Soluzioni metriche e motivi poetici nei testi intonati da Benedetto Ferrari e Nicolò Fontei

Tra gli autori dei versi intonati nelle raccolte veneziane delle Musiche varie di Benedetto Ferrari (1634, 1637 e 1641) e delle Bizzarrie poetiche di Nicolò Fontei (1635, 1636 e 1639) compaiono nomi di primo piano del panorama letterario e accademico quali Battista Guarini, Giambattista Marino, Giulio Strozzi, Gian Francesco Busenello, Ottavio Orsucci e Pier Francesco Paoli, oltre allo stesso Ferrari. Questo articolo si concentra sui principali topoi letterari e sulle più significative soluzioni metriche adottate in tali testi poetici, allo scopo di tentare un primo approfondimento critico attorno alle scelte effettuate da due compositori di rango nel panorama compositivo dell’epoca: il riferimento alla tradizione madrigalistica tardo–cinquecentesca da un lato, con una particolare predilezione per le tematiche amoroso–pastorali, lo stile impertinente e dissacratorio della poesia accademica veneziana dall’altro, in dialogo con le tendenze di scrittura della nascente opera impresariale.