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L’esperienza della musica elettronica e la sperimentazione di una forma aperta: scrittura per gruppi e percorsi esecutivi nel Klavierstück V di Karlheinz Stockhausen

Autore Egidio Pozzi
Collana Rivista di Analisi e Teoria Musicale
Dimensioni 17×24, pp. 136 (25-57)
Anno 2018
ISBN 9788855430081

Per Stockhausen gli anni tra il 1952 e i primi anni ’60 furono un periodo di sperimentazione riguardante sia la forma sia le strutture seriali. Questo punto di svolta fu presumibilmente influenzato dalle coeve esplorazioni nel campo della musica elettronica, che aprirono i suoi occhi verso nuovi orizzonti di strutturazione seriale dei parametri musicali. A questo riguardo Robin Maconie ha osservato che i Klavierstücke V-VIII, pur preservando il loro carattere di “studi”, differiscono dalla prima serie (I-IV) per aver abbandonato un’organizzazione formale astratta e per il loro spiccato orientamento verso aspetti più tangibili come la sonorità, il dispiegamento nel tempo e la qualità dell’ascolto. Tuttavia, il suo interesse in quegli anni era rivolto non solo ai parametri “non quantificabili” della scrittura e della performance, ma anche al superamento dei tradizionali principi retorico-formali di “inizio-sviluppo-fine”. Quest’articolo si concentra in particolare sul Klavierstücke V per capire se il ruolo assunto dai parametri derivati dalle esperienze nella musica elettronica preservano, a un livello formale complessivo, la distanza voluta da ogni tipo di concezione formale tradizionale e/o processuale. L’analisi si basa su un’indagine dettagliata sia della musica sia di esecuzioni di Aloys Kontarsky, Vanessa Benelli Mosell e Maurizio Pollini. Parallelamente, l’esame della scrittura per gruppi e della forma complessiva di questo pezzo consente di individuare alcuni “percorsi esecutivi” caratterizzati da specifici andamenti parametrici come le scelte temporali e quelle dinamiche.

Egidio Pozzi è Professore Associato di Musicologia e Storia della Musica all’Università della Calabria, e dal 2012 è Presidente del Gruppo Analisi e Teoria Musicale e partecipa a gruppi di ricerca, seminari, tavole rotonde e masterclass in varie istituzioni pubbliche. Ha scritto articoli sull’ermeneutica musicale e sull’interpretazione, sulla musica classica occidentale e sulle metodologie analitiche, tra cui Analisi schenkeriana. Verso un’interpretazione organica della struttura musicale (LIM), scritto nel 1995 con William Drabkin e Susanna Pasticci (seconda edizione 1999). Nel 2007 ha pubblicato il volume Antonio Vivaldi (Editrice L’Epos); nel 2009, questo libro è stato premiato con il “Pomaricum. Premio Antonio Vivaldi ”.
Dal 2014 è Direttore del Master in Teoria e Analisi della Musica, organizzato dall’Università della Calabria e da altre prestigiose istituzioni e fondazioni musicali italiane.