Eroine del Vecchio e Nuovo Testamento nell’opera dell’Otto-Novecento: la Dalila di Saint-Saëns e la Salomè di Strauss
Autore | Claudia Colombati |
Curatela | Camillo Faverzani |
Collana | Sediziose voci. Studi sul melodramma |
N. | 8 |
Dimensioni | 17×24, pp. XXIV+441 |
Anno | 2019 |
ISBN | 9788855430159 |
Tra le eroine bibliche, le figure di Dalila e Salomè sono fonte di attrazione e ispirazione in ambito teatrale e musicale, sia per il fascino che per la leggendaria potenza delle loro storie. Da Milton, su libretto di Lemaire, Saint-Saëns crea l’opera Samson et Dalila incontrando grandi difficoltà presso le autorità per la derivazione biblica. L’opera continua in parte lo schema del grand opéra che aveva dominato a Parigi nell’Ottocento. Scritta in francese da Wilde per Sarah Bernhardt, Salomé, dramma in un atto unico, trionfa a Parigi seppur proibita dalla censura britannica. Dalla versione teatrale tradotta da Lachmann, Strauss trae il celebre dramma musicale considerato una punta avanzata dell’avanguardia musicale. Un riferimento tanto letterario quanto musicale va anche ad Atta Troll di Heine ed alla Hérodiade di Massenet, derivata dall’Hérodias di Flaubert, per Salomè intesa come figlia di Erodiade.
Claudia Colombati (Università di Roma “Tor Vegata”)
Professore di storia della musica all’Università degli Studi di Macerata e successivamente di estetica e filosofia della musica, è autrice di libri e saggi dedicati all’ambito storico-estetico di 700–800, alla speculazione filosofico-musicale, a Chopin e a Liszt. È membro dell’Accademia Filarmonica di Bologna e ha collaborato con varie istituzioni accademiche in Italia (La Sapienza) e all’estero (Madrid).