Il canto nella scuola dell’infanzia Visualizza ingrandito

Il canto nella scuola dell’infanzia

Una ricerca in Alto Adige

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Autore Johann van der Sandt – Barbara Bocchi
Collana Ars Musicalis. Musica, Musicologia e Didattica
N. 6
Dimensioni 17×24, pp. XV+145
Anno 2021
ISBN 9788855430722

Questo libro rappresenta il risultato di una indagine sul ruolo che il canto svolge nello sviluppo sociale dei bambini in età scolare, in particolare in Alto Adige. In questa età, la maggior parte dei bambini non ha ancora iniziato a suonare uno strumento musicale, ma il canto è uno strumento naturale a disposizione di tutti. Imparare a cantare offre un veicolo eccellente non solo per l’educazione musicale del bambino, ma anche per la sua educazione integrale. Sono lo sviluppo delle competenze sociali attraverso il canto e la musica al centro di questa pubblicazione. Nella realizzazione di questo progetto abbiamo veramente sperimentato come la musica, e in particolare il canto, siano uno strumento privilegiato per rafforzare il senso del sé attraverso il confronto con l’altro. In un coro, come in un gruppo, l’attenzione all’altro diventa fondamentale: non posso portare a termine la mia canzone da solo ma devo sintonizzarmi sugli altri, rallentando o accelerando quando è necessario. Questo continuo rimando a me e agli altri rafforza le capacità del singolo che si percepisce competente nell’ascoltare gli altri, nel sentire empaticamente i tempi degli altri, nell’accordare la sua voce alla voce di tutti. È allora attraverso il canto che sperimentiamo praticamente lo stare insieme, che rendiamo tangibile l’inclusione, che scopriamo la nostra identità nel confronto con gli altri in una feconda relazione di reciprocità.
L’obiettivo non era quello di documentare il processo di insegnamento del canto con i bambini, ma piuttosto di fornire alcune prove, fondate empiricamente, del valore dell’educazione al canto e alla musica nello sviluppo delle competenze sociali dei bambini, indicate anche come soft skills. In questo periodo particolare, rimarcare il valore della dimensione gruppale, non è solo una velleità accademica ma una necessità sociale. Il canto ci insegna che stare semplicemente insieme non è essere un gruppo. L’essere gruppo richiede uno sforzo condiviso e costante. Non basta incontrarsi in un determinato luogo e cantare. Occorre con responsabilità farsi carico dell’altro, imparare a guardarlo negli occhi, ascoltare la sua voce per sentire cosa vuole dirci. Speriamo quindi che questa ricerca possa continuare ed estendersi diventando la base per la realizzazione di percorsi formali e informali che restituiscano il canto, e la musica tutta, al fondamentale ruolo culturale e sociale che spetta loro.