Corelli e il “violinismo romano”: un’indagine quasi indiziaria Visualizza ingrandito

Il terzo ciclo di studi superiori e la ricerca in campo musicale: un’esperienza su quando e quanto “pensare con il corpo” può diventare importante per un musicista

Autore Fiammetta Facchini
Collana per archi
N. 10 (marzo 2018)
Dimensioni 17×24, pp. 169
Anno 2018
ISBN 9788870969337

Il caso di studio ha posto l’attenzione sulle risposte psicologiche e fisiologiche allo stress nell’attività dei musicisti, mettendo a confronto un Duo violino e pianoforte recentemente costituito e uno consolidato. L’elemento in comune era la pianista. I partecipanti sono stati monitorati in differenti condizioni di performance, utilizzando test psicologici (STAI Y1 e Y2, K-MPAI, MMPI-2, ICAC), il test immunologico della saliva per misurare il cortisolo (ormone dello stress) e il dispositivo non invasivo VitalJacket® sviluppato presso l’Università di Aveiro (Portogallo). Sono stati raccolti anche altri dati quantitativi e qualitativi, incluso un diario della pianista, interviste semi-strutturate a Duo consolidati di fama internazionale e un test di valutazione percettiva (listening test) delle registrazioni dei concerti, al quale sono stati sottoposti ascoltatori esperti. Le variabili includevano due luoghi di performance (auditorium di una università europea e auditorium di un liceo musicale), così come due tipi di repertorio: uno ben conosciuto e uno recentemente studiato. I dati psicologici e fisiologici sono stati raccolti per un totale di otto recital – due serie di quattro recital ognuno. I risultati inaspettati mostrano che i livelli di ansia di stato della pianista sono più alti quando suona con il partner consolidato, probabilmente in conseguenza delle aspettative più alte, del desiderio di “dover fare bene”, e anche della reazione dei neuroni specchio.