Musica profana a Napoli agli inizi del Cinquecento: i villancicos della Cuestión de amor (Valencia, 1513)
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Autore | Alfonso Colella |
Collana | Recercare - Rivista per lo studio e la pratica della musica antica - Journal for the study and practice of early music |
Dimensioni | 17×24, pp. 260 |
Anno | 2016 |
ISBN | 9788870968996 |
Le performances poetico-musicali presenti nel poema anonimo Cuestión de Amor (Valencia 1513) suscitano interesse sia perché hanno una diretta attinenza con la corte napoletana post-aragonese sia perché focalizzano l’attenzione sul genere villancico, che per quasi unanime accordo tra i musicologi si caratterizza come equivalente ispanico della frottola italiana. I villancicos presi in considerazione appaiono tutti eseguiti con voce e accompagnamento strumentale (vihuela o liuto) secondo un modello umanistico. La Napoli della Cuestión de amor è anche la città in cui venne pubblicata la raccolta Fioretti di frottole barzellette capitoli strambotti e sonetti libro secondo (Napoli, Giovanni de Caneto, 1519), al cui interno possiamo rintracciare alcuni villancicos-frottole su testo spagnolo. Abbiamo concentrato l’attenzione sul villancico polifonico Si tu mi sierres amor, che, stando alla mia lettura analitica, riflette in forme notate intersezioni e compenetrazioni tra il mondo della trasmissione orale e quello della scrittura musicale. La Cuestión de Amor è anche una cronistoria dell’affermarsi all’interno della corte napoletana di modelli identitari fortemente marcati da valori cavallereschi, per cui la musica viene ad avere un ruolo secondario rispetto a tutta una serie di eventi e celebrazioni di corte che hanno come riferimento simbolico la guerra e i codici di comportamento ad essa connessi. Ad un esame più attento emergono infine resistenze culturali o incompetenze poetico-linguistiche che limitano e circoscrivono la produzione e diffusione di villancicos.