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Gli inventari dei «libri di musica» di Giovan Battista Vulpio (1705–1706). Nuova luce sulla «original Stradella collection»

Autore Eleonora Simi Bonini – Arnaldo Morelli
Collana Recercare - Rivista per lo studio e la pratica della musica antica - Journal for the study and practice of early music
Dimensioni 17×24, pp. 260
Anno 2016
ISBN 9788870968996

L’articolo illustra la straordinaria collezione musicale del cantore papale e compositore Giovan Battista Vulpio (ca. 1631–1705) attraverso gli inventari redatti nel 1705 e di nuovo nel 1706, trascritti in appendice. I documenti rivelano che la raccolta comprendeva più di duecento manoscritti, oltre ad alcune opere stampate, di importanti autori seicenteschi, quali Stradella, Luigi Rossi, Carissimi, Pasquini ed altri. Vengono poi avanzate alcune ipotesi sulla possibile origine della collezione Vulpio. In diversi casi sono identificati nomi e opere, registrati nel documento in forme non sempre chiare. Della collezione sopravvivono almeno tredici volumi, che è stato possibile rintracciare in alcune biblioteche pubbliche italiane ed europee. La ricerca dei volumi superstiti tra quelli elencati nell’inventario permette ora di provare definitivamente che il gruppo di partiture denominato da Owen Jander «the original Stradella collection», comprendente anche alcuni autografi del compositore, proviene interamente dalla collezione Vulpio.