Recercare XXIX-2017 Visualizza ingrandito

Et iste erat valde musicus: Pope Leo X, composer

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Autore Anthony M. Cummings – Michał Gondko
Collana Recercare - Rivista per lo studio e la pratica della musica antica - Journal for the study and practice of early music
N. XXIX/1-2 2017
Dimensioni 17×24, pp. 284
Anno 2017
ISBN 9788870968996

Leone x, al secolo Giovanni de’ Medici, figlio di Lorenzo il Magnifico , pontefice regnante dal 1513 al 1521, è noto come uno dei maggiori mecenati musicali del suo tempo e come compositore di alcuni brani. Tuttavia la sua figura di compositore non è stata fin qui completamente o sistematicamente esaminata. Il ritrovamento di un’inedita notizia di una sua perduta composizione ha indotto dunque gli autori a esaminare più approfonditamente la questione. Di Leone x si conoscono cinque composizioni: tre mottetti polifonici su testi sacri in latino, un brano su testo profano francese e un canone strumentale. Pur di livello modesto per essere inclusi tra le migliori composizioni del primo Cinquecento, i cinque brani si rivelano tuttavia apprezzabili per un dilettante di musica. Tali brani sollevano il problema del modo in cui Leone poté acquisire un’abilità compositiva che lo mise in grado di comporli. Il musicologo francese André Pirro avanzò l’ipotesi che Leone dovesse aver studiato con Heinrich Isaac, il più eminente compositore attivo a Firenze negli anni della giovinezza del futuro papa. Benché tale ipotesi non sia suffragata da alcuna prova, essa rimane certamente la più plausibile. Il nostro articolo riconsidera, dunque, tutte le prove riguardanti la stretta relazione tra Isaac e la famiglia de’ Medici, che potrebbe aver dato al futuro pontefice l’opportunità di studiare proprio con il compositore. Si noti che le composizioni di Leone x appartengono ad alcuni dei generi che si ritrovano nella produzione di Isaac. Gli autori avanzano alcune ipotesi su un’altra fonte che potrebbe aver alimentato la passione di Leone per la musica polifonica.
Nell’articolo vengono indagate anche le implicazioni determinate dalla passione di Leone x per la polifonia. A lui, infatti, sembra da attribuire la spinta a un maggiore impiego della polifonia nell’ambito della liturgia da parte della cappella papale, durante gli anni del suo pontificato, tanto da sollevare le obiezioni del maestro di cerimonie particolarmente attaccato alla tradizione. Oltre a ciò, va osservato che diversi compositori al servizio di Leone x misero in musica testi di particolare rilievo nella liturgia del tempo. Tuttavia, nonostante che l’incremento delle pratiche polifoniche nel campo liturgico fosse considerevole, ancor più rilevanti sono gli esempi di impiego della polifonia per i testi profani in volgare italiano. È stata infatti avanzata la tesi che il madrigale italiano del sedicesimo secolo avesse avuto origine nei circoli orbitanti intorno ai Medici; inoltre vi sono prove che gli interessi musicali di Leone x e la sua attività come mecenate possano aver giocato un ruolo nel favorire l’uso di tecniche polifoniche per i testi profani del genere di quelle in uso nel repertorio madrigalistico. Più in particolare, per esempio, Michele Pesenti da Verona, un importante compositore di una fase di transizione, sembra aver mutato alcune sue caratteristiche creative sotto l’influenza di Leone x. Infatti, le prime opere profane che Pesenti compose per la corte estense, appartengono alla tradizione frottolistica: una voce sola che canta con l’accompagnamento di un gruppo di strumenti ad arco o di un liuto. In seguito, però, la sua posizione professionale cambiò: Pesenti si ritrovò, infatti, a lavorare alla corte di Leone x e verso la fine della sua carriera compose musiche polifoniche su versi di tipo madrigalistico per ensemble di sole voci che avrebbero cantato in tutte le parti il testo di questi brani protomadrigalistici.
L’articolo offre in appendice la prima edizione completa della produzione musicale di Leone x, corredata da un inventario completo delle sue composizioni, con informazioni sulle fonti manoscritte e stampate, la foliazione e le attribuzioni, con i testi e relative traduzioni delle composizioni vocali, apparato critico delle varianti ed edizione critica delle composizioni pervenuteci. Dai materiali presentati nell’introduzione storica e dall’edizione delle musiche viene fuori un quadro del profilo di Leone x compositore, delle fonti su cui formò la sua perizia compositiva e dell’importanza della cultura del tempo nel determinare la sua dedizione alla pratica del contrappunto.

Anthony M. Cummings è professore di musicologia al Lafayette College (Easton, Pennsylvania). In precedenza ha insegnato alla Tulane University. È autore o co-curatore di nove monografie pubblicate o imminenti sulla musica italiana del Rinascimento, sulla prima fase del jazz e sulla musicologia come disciplina, oltre a numerosi articoli sugli stessi argomenti. Ha vinto il John Frederick Lewis Award della American Philosophical Society e, insieme all’ensemble La Morra, il Noah Greenberg Award della American Musicological Society. cumminga@lafayette.edu
Michał Gondko è fondatore e condirettore artistico de La Morra, un ensemble specializzato nella musica del medioevo e del Rinascimento. Ha conseguito un M.A. alla Schola Cantorum Basiliensis (Basilea), studiando liuto con Hopkinson Smith. Le incisioni realizzate con l’ensemble La Morra hanno ottenuto diversi riconoscimenti, quali Diapason d’Or, Jahrespreis der deutschen Schallplattenkritik, Noah Greenberg Award (per la produzione del CD The Lion’s ear: a tribute to Leo x, musician among popes), come pure diverse candidature al Gramophone and International Classical Music Award. contact@lamorra.info