Dario Castello e la formazione del musico a Venezia: nuovi documenti e nuove prospettive

Avvalendosi di nuove fonti, l’articolo mette a fuoco la figura, fin qui avvolta nel mistero, del compositore e strumentista veneziano Dario Castello, ricostruendone i tratti salienti della sua breve vita e il contesto storico-musicale in cui si formò e operò. Nato nel 1602, Castello apprese le più raffinate tecniche strumentali dal padre Giovanni Battista, un suonatore di violino — che esercitava anche il mestiere di strazzarolo — assai ben inserito nell’evoluto ambiente dello strumentalismo veneziano. Tali tecniche costituirono una parte importante dei saperi musicali che Castello infuse nei due libri delle sue Sonate concertate in stil moderno. Contestualmente agli studi musicali con il padre, Castello, tuttavia, intraprese anche la carriera ecclesiastica, un percorso che gli consentì di approfondire gli studi musicali e di entrare in relazione con mecenati che ne appoggiarono l’attività e ne favorirono il contatto con la migliore tradizione compositiva veneziana, di cui Giovanni Gabrieli (morto nel 1612) era stato il più autorevole esponente. Dalla sintesi di queste competenze, quella performativa e quella compositiva, deriva la peculiare qualità delle sue Sonate concertate in stil moderno. Tali composizioni, se da un lato, catturano l’ascoltatore per le loro pirotecniche risorse strumentali e gli acuti contrasti tra le sezioni, dall’altro stupiscono per la solida sostanza musicale e la loro calcolata costruzione formale.