La canzone d’autore come terreno d’incontro tra “colto” e “popolare” (con annotazioni critiche su alcune tendenze della popular musicology) Visualizza ingrandito

La canzone d’autore come terreno d’incontro tra “colto” e “popolare” (con annotazioni critiche su alcune tendenze della popular musicology)

Autore Stefano La Via
Curatela Alessandro Bratus
Collana Rivista di Analisi e Teoria Musicale
Dimensioni 17×24, pp. 230
Anno 2015
ISBN 9788870967623

Lo studio dei rapporti fra linguaggio verbale ed espressione musicale, se applicato ai più vari ambiti storici e culturali, non solo facilita ma rende necessario un approccio critico-esegetico ed analitico tanto interdisciplinare quanto trasversale: tale da mettere in seria discussione sia la tradizionale dicotomia “colto” / “popolare”, sia la più recente tendenza a separare, altrettanto rigidamente, la sfera del “popolare” da quella cosiddetta “popular”. Un approccio in tal senso transculturale ai repertori delle rispettive tradizioni – dal medioevo ad oggi – evidenzia non solo divergenze, soprattutto sui piani della tecnica compositiva e della trasmissione dei testi, ma anche non meno rilevanti concordanze, a partire proprio dai princìpi basilari che regolano l’interazione fra musica e parole. Il genere della moderna “canzone d’autore”, forse più di ogni altro, rappresenta l’ideale terreno d’incontro – difficilmente riducibile alla categoria “popular” – fra tradizioni ed esperienze eterogenee ma tutt’altro che incompatibili. È nei suoi spazi aperti e sempre mutevoli che il “colto” e il “popolare”, sin dalle origini, si sono naturalmente incontrati, fino ad abbattere barriere ideologiche a tutt’oggi persistenti. Il presente contributo intende argomentare questa tesi di fondo sulla base di considerazioni storico-culturali ed esemplificazioni sintetiche, in riferimento ad alcuni fra i più rappresentativi canzonieri internazionali (soprattutto francese, italiano, brasiliano, nord-americano).