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La Scuola violoncellistica di Gaetano Ciandelli

Vincitore del Premio internazionale Francesco Saverio Nitti per il Mediterraneo – II Edizione, 2017 – per la sezione Storia e letteratura

Maggiori dettagli

Autore Donisi, Enrica
Collana [Biblioteca Musicale LIM - Saggi]
Dimensioni 17×24, pp. XXII+293
Anno 2016
ISBN 9788870968620

I risultati acquisiti col presente studio aspirano a dissipare alcuni equivoci radicati nel tempo, dimostrando che la rinascita della musica strumentale dell’Ottocento in Italia si deve alla Scuola violoncellistica di Napoli, grazie al caposcuola, Gaetano Ciandelli, ai suoi allievi Salvatore Pappalardo e Paolo Rotondo, e a Isidoro Boubèe. Sin dal 1858 la Scuola di Ciandelli ha esercitato una profonda influenza su Giovanni Bottesini (dalle cui lettere inedite, preziose anche per la ricostruzione cronologica delle sue musiche, vengono alla luce diversi aspetti sconosciuti della sua vita privata e artistica) nonché su Giuseppe Martucci, Beniamino Cesi, Ladislao Zavertal e Giorgio Miceli, che hanno ricevuto la loro prima formazione nella Scuola ciandelliana. Quest’ultima ha influenzato anche le Scuole di pianoforte, di strumenti a fiato e di canto. Ciandelli è pure il capostipite della Scuola violoncellistica di Roma, con Ferdinando Forino, il quale diventa un prestigioso esponente delle formazioni cameristiche locali; di Milano, con Magrini; di Padova, con Baragli e Broglio, e di altre città italiane. Con le generazioni successive i diversi rami della Scuola violoncellistica hanno messo radici non soltanto nei Paesi europei, ma anche in quelli extraeuropei, come il Cile, con Luigi Stefano Giarda, e l’Argentina, con Luigi Forino (fondatore a Buenos Aires di un Conservatorio, “succursale” del S. Cecilia di Roma), innestandosi su un terreno vergine per quanto concerne la musica strumentale colta.