Carriera e storiografia dell’operista del secondo Settecento Visualizza ingrandito

Carriera e storiografia dell’operista del secondo Settecento

Piccinni, gli intermezzi e il repertorio comico romano
(1758–1776)

Maggiori dettagli

Autore Emilia Pantini
Collana Sediziose voci. Studi sul melodramma
N. 12
Dimensioni 17×24, Vol. I, pp. XX+399; Vol II, VII+589
Anno 2023
ISBN 9788855431415

Quest’opera è una disamina scrupolosa dei meccanismi che generano il successo di un musicista, e della susseguente resa storiografica, condotta attraverso l’esame della carriera di Niccolò Piccinni nel suo periodo romano, che — com’è noto — si espresse soprattutto nella composizione di intermezzi.
I dati raccolti in merito a tutte le rappresentazioni operistiche avvenute a Napoli, Roma, Venezia (le principali piazze produttive che esportavano titoli e carriere nel resto d’Italia e in Europa), disaggregati e riaggregati nuovamente in grafici a torta, descrivono le specificità dei singoli mercati e consentono di ricavare il posto che ciascun compositore occupava nei mercati in cui esercitava. Il confronto dei risultati con la ricerca d’archivio (nel caso specifico la lettura del Chracas) e la ricerca musicologica del passato offre inoltre possibili risposte a molti interrogativi — ad esempio, il motivo per cui si sono affermati gli intermezzi “romani”.
In ultimo, la matematica delle reti sociali applicata ai dati raccolti illustra quali sono le caratteristiche che generano il successo travolgente di pochissimi fortunati — come Piccinni — e in che modo si crea la «coda lunga» che raccoglie tutti gli altri. Appare così evidente come, sotto questo profilo, non ci sia alcuna differenza nel modo in cui il successo si concretava per i musicisti del Settecento e nel modo in cui si concreta ai nostri giorni.

Il secondo volume contiene oltre 400 pagine di musica  - a corredo delle argomentazioni contenute nel saggio principale - mai trascritta prima di opere del secondo Settecento andate in scena a Roma negli anni 1760 (al Teatro delle Dame) e 1769 (al Teatro Valle), firmata oltre che da Niccolò Piccinni, da due compositori allora di primissimo piano, come Domenico Fischietti e Carlo Franchi.

TAVOLE Fuori Testo