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Respighi’s archaism from an analytical viewpoint

Autore Duilio D’Alfonso
Collana Rivista di Analisi e Teoria Musicale
Dimensioni 17×24, pp. 136 (61-86)
Anno 2018
ISBN 9788870969986

I due concerti più rilevanti di Respighi, il Concerto gregoriano per violino e orchestra (1921) e il Concerto in modo misolidio per pianoforte e orchestra (1925), sono analizzati nel dettaglio strutturalmente, formalmente e tematicamente, con lo scopo specifico di valutare la questione problematica della collocazione di Respighi nello scenario musicale europeo all’inizio del ventesimo secolo, tra radicalismo e vari recuperi di antichi mondi musicali. L’arcaismo programmatico, espresso già nei titoli di queste due opere, consiste, specificamente, nello spazio diatonico che caratterizza principalmente la creatività (o la re-invenzione) tematica e in un contesto armonico volto a indebolire la cadenza classica. Le concezioni compositive e formali, tuttavia, sono evidentemente ereditate dalla tradizione sinfonica tardo-romantica.
Io sostengo che l’arcaismo di Respighi può essere letto come un percorso smussato verso la modernità, un percorso che rifiuta il radicalismo delle avanguardie storiche. Le due nuance del Neogotico di Respighi espresse nel Gregoriano e nel Misolidio (il primo più “spirituale”, il secondo più “mondano”) indicano due tentativi leggermente differenti di recuperare la tradizione in chiave moderna o di modernizzare il sinfonismo tardo-romantico liberandolo dalla retorica del linguaggio post-wagneriano, avvertito come obsoleto. Dal punto di vista postmoderno e pluralista, l’arcaismo di Respighi può essere visto come espressione di una poliedrica varietà di tendenze verso un’innovazione equilibrata, un’innovazione senza rivoluzione, in qualche modo opposta al radicalismo della seconda scuola viennese.

Duilio D’Alfonso è diplomato in Pianoforte e Composizione. Agli studi musicali affianca gli studi filosofici, laureandosi in Filosofia presso l’Università di Roma “La Sapienza”, sotto la guida del professor Tullio De Mauro. Nel 2007 consegue il dottorato in Filosofia del Linguaggio presso l’Università di Palermo. Già docente di Composizione e di Armonia presso vari Conservatori, attualmente insegna Teoria dell’Armonia, Analisi e Acustica presso il Conservatorio di Latina. Nel 2012 consegue l’Abilitazione Scientifica Nazionale (ASN), come docente di seconda fascia (professore associato), in Estetica e Filosofia del Linguaggio.