Il Diluvio universale, tra mare di carta e neve autentica
Autore | Francesco Cento |
Curatela | Camillo Faverzani |
Collana | Sediziose voci. Studi sul melodramma |
N. | 8 |
Dimensioni | 17×24, pp. XXIV+441 |
Anno | 2019 |
ISBN | 9788855430159 |
Il diluvio universale di Donizetti si innesta nella grande tradizione napoletana dei drammi sacri quaresimali, rappresentando l’estremo contributo di un genere ormai destinato al declino. La rappresentazione napoletana del 1830 conosce poche repliche, sia a causa del clamoroso errore di una cantante durante la prima rappresentazione, sia a causa della macchina scenica non più in grado di affrontare complicati meccanismi barocchi, ancora in auge all’epoca della messa in scena del Diluvio universale (1783) di Francesco Ringhieri, che ne è la fonte principale. Con la ripresa genovese del 1834, senza più gli obblighi quaresimali, l’opera viene trasformata in un melodramma vero e proprio (con i tagli e le aggiunte di prammatica), riscuotendo notevole successo.
Francesco Cento (Université Paris 8)
Scultore, scrittore e docente di discipline plastiche, scenografiche e storia dell’opera, ha tenuto varie conferenze sulla storia delle tecniche artistiche e sulla storia della musica. Ha pubblicato romanzi storici e novelle, e un saggio di storia della musica. Collabora con riviste come «BelliniNews» e «DonizettiNews». Ha scritto su Manfroce, Rossini, Bellini, Donizetti, Verdi, Puccini, Petrella e sul melodramma italiano. Ha curato il Dizionario donizettiano.