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«Nessuno travederà alcuna idea del Giuramento»: l’Angelo di Hugo e il libretto della Gioconda

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Autore Emanuele d’Angelo
Curatela Camillo Faverzani
Collana Sediziose voci. Studi sul melodramma
N. 7
Dimensioni 17×24, pp. XXV+462
Anno 2018
ISBN 9788870969429

Les inquiétudes d’Amilcare Ponchielli au sujet de points de contact éventuels entre La Gioconda et Il giuramento de Gaetano Rossi et de Saverio Mercadante, deux opéras tirés d’Angelo, tyran de Padoue de Victor Hugo, s’évanouirent face à la réécriture que lui présenta Arrigo Boito. En effet, le librettiste de La Gioconda avait tellement modifié sa source française qu’il l’avait rendue méconnaissable. Les raisons de cette transformation radicale sont variées et complexes, et elles sont liées à la composite dramaturgie scapigliata de Boito, « fidèle disciple » d’Hugo, qui n’avait pas l’intention de ‘corriger’ son « maître » adoré, dont il utilisa le drame uniquement comme point de départ pour son propre sujet.

Le preoccupazioni di Amilcare Ponchielli circa eventuali punti di contatto tra La Gioconda e Il giuramento di Gaetano Rossi e Saverio Mercadante, opere tratte entrambe dall’Angelo, tyran de Padoue di Victor Hugo, sfumarono di fronte alla riscrittura presentatagli da Arrigo Boito. Il librettista della Gioconda, infatti, aveva talmente modificata la fonte francese da renderla di fatto irriconoscibile. I motivi di questa radicale trasformazione sono vari e complessi, legati alla prismatica drammaturgia scapigliata di Boito, «fidèle disciple» di Hugo che non aveva intenzione di ‘correggere’ l’adorato «maître» ma ne usò il dramma solo come punto di partenza per un soggetto proprio.